583 COMUNICATO del 15/02/2008 Il Fondo 512, Legge dello Stato preposto a far fronte alle cause civili intraprese contro la mafia per le stragi del 1993, alle nostre domande di richiesta di pagamento di quanto i mafiosi ci devono, come stabilito con sentenza del 31 ottobre 2007 dal Giudice Monteverde presso il Tribunale di Firenze, ci ha risposto così per iscritto: al riguardo si rappresenta che detta pratica - pronta per la decisione (o la cui istruttoria è in corso di definizione) - non potrà esser posta all'ordine del giorno del competente Comitato sino a quando non saranno stanziati i Fondi necessari per il soddisfacimento delle richieste all'Ufficio IX e per quelle che devono ancora pervenire Prendiamo atto quindi che forse a causa di un meccanismo perverso e inidoneo, tutti quei beni i quali vengono in continuazione confiscati a "cosa nostra", nulla producono per le sue vittime. Siamo fortemente indignati davanti ad una situazione che sicuramente rappresenta la beffa di Salvatore Riina nei nostri confronti. Riina Salvatore ci ha fatto massacrare in via dei Georgofili, lo Stato ci ha lasciati massacrare sotto il tritolo stragista eversivo del 1993. E oggi dopo 15 anni proprio attraverso di noi, la mafia, dimostra di avere vinto, perché la mancanza di Fondi nella Legge 512 del 1999, altro non può significare se non che i beni della mafia non si confiscano come il tritolo del 1993 imponeva, e se la confisca avviene quei beni restano comunque inutilizzabili per scopi risarcitori verso le vittime delle organizzazioni criminali Si perde tempo e dispendio di denaro pubblico per stabilire se una condanna passata in giudicato per "concorso esterno in associazione mafiosa" sia valida o meno, se si possano revisionare i processi per mafia senza l'apporto di nuove prove e quant'altro. Ribadiamo che i detenuti che si ammalano, devono essere curati in ospedale quando è necessario e con tutte le cure del caso, dopo di che, una volta guariti, tornino a scontare la loro pena in carcere fino in fondo, e basta con tanti inutili pietismi. Chi è stato vittima di reati gravissimi come le stragi del 1993, che nessun servizio di intelligence è riuscito ad evitare, stragi peraltro ancora oggi senza verità giudiziaria completa, non può certo lasciarsi incantare, anche perché è possibile che in quel 1993 non tutti i servitori dello Stato fossero rimasti fedeli allo Stato stesso, altrimenti la strage di via dei Georgofili non ci sarebbe stata. Ricordiamo pertanto che le vittime della strage di via dei Georgofili, le quali la mafia l'hanno denunciata in sede civile, cause oggi concluse, aspettano dopo mesi la risoluzione sul piano economico dei loro problemi di vita. Rendiamo noto che siamo arcistufi di dover ogni giorno stendere la mano chiedendo elemosine, soprattutto per i feriti più gravi, mentre lo Stato ci deve i giusti risarcimenti. Siamo stanchi della politica, che giocando una partita non del tutto trasparente, ma di grandi opportunismi, cerca di impossessarsi della gestione del Fondo 512 del 1999, legge non certo varata per far gioco alla politica, bensì studiata per far fronte anche ai bisogni delle vittime di "Cosa nostra" colpevole delle stragi del 1993 . Cordiali saluti
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